La chiamavano Bocca di Rosa / Metteva l’amore, metteva l’amore / La chiamavano Bocca di Rosa / Metteva l’amore sopra a ogni cosa
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Quei giorni perduti a rincorrere il vento / A chiederci un bacio e volerne altri cento / Un giorno qualunque li ricorderai / Amore che fuggi da me tornerai
Ricordi sbocciavan le viole / Con le nostre parole / Non ci lasceremo mai, mai e poi mai / Vorrei dirti ora le stesse cose
Mai più mi chinai e nemmeno su un fiore, / più non arrossii nel rubare l’amore / dal momento che Inverno mi convinse che Dio / non sarebbe arrossito rubandomi il mio
Io mi chiamo Pasquale Cafiero / e son brigadiero del carcere oinè / io mi chiamo Cafiero Pasquale / sto a Poggioreale dal ’53
Nei quartieri dove il sole del buon Dio non dà I suoi raggi / Ha già troppi impegni per scaldar la gente d’altri paraggi / Una bimba canta la canzone antica della donnaccia / Quello che ancor non sai tu lo imparerai solo qui tra le mie braccia
Dormi sepolto in un campo di grano / Non è la rosa non è il tulipano / Che ti fan veglia dall’ombra dei fossi / Ma sono mille papaveri rossi
Sono la pecora sono la vacca / Che agli animali si vuol giocare / Sono la femmina camicia aperta / Piccole tette da succhiare
Andrea s’è perso s’è perso e non sa tornare / Andrea s’è perso s’è perso e non sa tornare / Andrea aveva un amore riccioli neri / Andrea aveva un dolore riccioli neri
Vanno / vengono / ogni tanto si fermano / e quando si fermano